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Smiling Children Town

Busajo Onlus dal 2009 al 2012 ha curato la raccolta fondi, il finanziamento e la direzione del centro Smiling Children Town, progetto che si rivolge ai bambini di strada di Soddo, Etiopia.

La Missione Cattolica locale in quel periodo ha costruito un grande centro sulle colline della città, per dare accoglienza a 200 bambini di strada.

L’associazione ha completato la costruzione del Centro ed ha avviato il progetto educativo di riabilitazione e reintegrazione per gli street children.

In questi anni la nostra country manager, avvalendosi della preziosa collaborazione di Busajo – ex bambino di strada –, ha avvicinato e coinvolto nel progetto circa 500 bambini, reintegrando la maggior parte di loro nelle famiglie di origine.

Da gennaio 2013 il centro è tornato alla gestione diretta del Vicariato Cattolico di Soddo, e continua la sua opera di assistenza e recupero dei bambini di strada.

La scuola delle bambine di Konto

Dal 2011 abbiamo avviato la collaborazione con la Abba Pascal Girls School, una meravigliosa realtà tutta al femminile.

La struttura, che accompagna le bambine dalla materna all’equivalente della nostra maturità, è stata realizzata grazie alla passione e competenza di Antonio Striuli, un insegnante veneto che, andato in pensione, si è trasferito a Soddo, con la moglie Lina, dove sta conducendo straordinari progetti sociali.

Oltre 900 bambine e ragazze di famiglie molto povere frequentano la scuola e i relativi impianti sportivi e biblioteca.

La nostra associazione ha contribuito al progetto sostenendo le spese relative al personale e agli insegnanti della scuola e partecipando al completamento degli impianti sportivi.
Abbiamo inoltre stampato e spedito a Konto diversi volumi.

La scuola materna di Zaimene, Shanto

A 3 km dal centro di Shanto (30 km da Soddo), zona particolarmente soggetta a siccità, si trova il villaggio di Zaimene, densamente popolato da famiglie estremamente povere, in grande maggioranza appartenenti al clan dei Fuga. I Fuga sono una tribù di intoccabili, evitati da tutti. Si addebitano loro la stregoneria, svolgono lavori considerati di basso valore e vivono in abitazioni particolarmente misere. In realtà costituiscono una comunità operosa di artigiani, lavorano il ferro e l’argilla e conciano le pelli.

A causa della discriminazione sociale ed etnica, i bambini del villaggio diventano pastori per le mucche e le pecore dei più ricchi e non frequentano la scuola; in generale in una famiglia di sei figli due muoiono prima di raggiungere i 5 anni di età. L’analfabetismo dei genitori è la maggiore causa della loro estrema povertà, delle malattie e della loro esclusione sociale.

E’ stato stimato che circa 200 bambini si sarebbero iscritti ad una nuova scuola, così il nostro progetto si è basato sulla costruzione di un nuovo edificio, la cui inaugurazione è avvenuta nel Febbraio 2013, che comprende la scuola materna e il primo ciclo di scuola elementare – dalla prima alla quarta.